Palaestra

Studi on line della Fondazione Canussio sull'Antichità Classica




Le norme redazionali

Al fine di semplificare il più possibile l'uniformazione dei contributi e la loro trasposizione in formato digitale, gli autori sono invitati a seguire le seguenti norme nella redazione del loro saggio:
  1. Utilizzare il formato.doc.

  2. Il titolo del contributo andrà in maiuscoletto, centrato. Nel titolo, come anche nel corpo dell'articolo, si eviterà di utilizzare il grassetto.
  3. Utilizzare per il testo in alfabeto latino il font Times o Times New Roman.

  4. Utilizzare per il testo in alfabeto greco preferibilmente il font Hellenica o altro font di greco ampiamente diffuso.

  5. La pagina deve avere margini inferiore, superiore, destro e sinistro pari a 2,5 cm.

  6. Le note vanno inserite a piè di pagina, con numerazione automatica.

  7. Il testo andrà in corpo 12 con spaziatura a 1,5 linee.

  8. I rimandi alle note andranno in corpo 8, in apice.

  9. Le note andranno in corpo 9 con spaziatura a linea singola.

  10. Citazione di monografie: Nome dell'autore (iniziale puntata) Cognome, Titolo, Luogo di edizione Anno di edizione, eventualmente p. o pp., seguito dal numero della pagina (o delle pagine) alle quali si intende rimandare; per esempio:

    M.P. Guidobaldi, La romanizzazione dell'ager Praetutianus (secoli III-I a.C.), Napoli 1995, pp. 11-12.

    Alla seconda citazione della monografia, il rimando andrà in forma abbreviata, secondo lo schema Cognome dell'autore, op. cit., p. o pp., seguito dal numero della pagina (o delle pagine) alle quali si intende rimandare; per esempio:

    Guidobaldi, op. cit., p. 34.

    Nel caso in cui si citi più di un contributo del medesimo autore e dunque la semplice indicazione op. cit. possa essere ambigua, verranno indicate, dopo il cognome dell'autore, una o due parole significative del titolo, che consentano di distinguere l'opera da altre monografie del medesimo autore, seguite da cit. e, come di consueto, dal numero della pagina (o delle pagine) alle quali si intende rimandare; per esempio:

    Guidobaldi, Romanizzazione, cit., p. 65.

  11. Citazione di articoli da riviste: Nome dell'autore (iniziale puntata) Cognome, Titolo dell'articolo, «Nome della rivista», Numero della rivista (Annata della rivista), pp. seguito dal numero della pagina iniziale e della pagina finale in cui appare il contributo, per esempio:

    N. Alfieri - L. Gasperini - G. Paci, M. Octavii lapis Aesinensis, «Picus», 5 (1985), pp. 7-50.

    I titoli delle riviste andranno indicati in forma abbreviata, secondo la Liste des Périodiques dépouillés che viene pubblicata nelle prime pagine di ogni annata dell'Année Philologique. Nel 1982 di questa lista è stata pubblicata una versione su fascicolo a parte: P. Rosumek, Index des périodiques dépouillés dans la Collection de Bibliographie classique et Index de leurs sigles. Supplément à l'Année philologique t. LI, Paris 1982. Una lista creata confrontando l'elenco di Rosumek con le liste pubblicate nei volumi più recenti dell'Année Philologique è a disposizione in Rete, in formato PDF, nel sito del Thesaurus Linguae Graecae - Archiv für Griechische Lexikographie dell'Università di Amburgo, all'indirizzo http://www.rrz.uni-hamburg.de/Thesaurus/APh_List.pdf.

    Alla seconda citazione dell'articolo, il rimando andrà in forma abbreviata, secondo lo schema Cognome, art. cit., p. o pp., seguito dal numero della pagina (o delle pagine) alle quali si intende rimandare; per esempio:

    Alfieri - Gasperini - Paci, art. cit., pp. 7-10.

    Nel caso in cui si citi più di un contributo del medesimo autore e dunque la semplice indicazione art. cit. possa essere ambigua, verranno indicate, dopo il cognome dell'autore, una o due parole significative del titolo, che consentano di distinguere l'opera da altri articoli del medesimo autore, seguite da cit. e, come di consueto, dal numero della pagina (o delle pagine) alle quali si intende rimandare; per esempio:

    Alfieri - Gasperini - Paci, Lapis Aesinensis, cit., pp. 7-10.

  12. Citazione di articoli da miscellanee: Nome dell'autore (iniziale puntata) Cognome, Titolo dell'articolo, «Titolo della miscellanea», a cura di seguito da Nome del curatore (iniziale puntata) Cognome del curatore, Luogo di edizione Anno di edizione, pp. seguito dal numero della pagina iniziale e della pagina finale in cui appare il contributo, per esempio:

    F. Cancrini - G. Paci, Il materiale epigrafico di Ascoli romana: iscrizioni viarie e documenti per la storia della città, «La Salaria in età antica. Atti del Convegno di studi. Ascoli Piceno - Offida - Rieti, 2-4 ottobre 1997», a cura di E. Catani - G. Paci, Macerata 2000, pp. 91-100.

    Nel caso di citazioni successive alla prima valgono le medesime regole che si sono esposte in precedenza, a proposito della citazione di articoli da riviste.

    Citazione di autori antichi: i nomi degli autori e i titoli delle opere della letteratura classica andranno indicati nella forma latina abbreviata, secondo le abbreviazioni riportate, per quanto concerne gli autori greci, in F.R. Adrados (a cura di), Dicionario Griego-Español, I, Madrid 1989, pp. XLVII-CXXII, e per quanto concerne gli autori latini in Thesaurus Linguae Latinae. Index librorum scriptorum inscriptionum ex quibus exempla afferuntur, Lipsiae 19902. Nome dell'autore e titolo dell'opera saranno seguiti dall'indicazione del libro (in numeri romani), del capitolo e eventualmente del paragrafo del passo cui si intende rimandare, secondo lo schema Nome dell'autore, Titolo dell'opera, Libro, Capitolo, Paragrafo; per esempio:

    Plu., Alex., 36, 5 oppure LIV., IX, 14, 2.

  13. Citazione di documenti epigrafici: i rimandi alle iscrizioni andranno indicati in forma abbreviata, secondo le sigle impiegate da F. Bérard et alii, Guide de l'épigraphiste : bibliographie choisie des épigraphies antiques et médiévales, Paris 20003. Si seguirà lo schema: Titolo della raccolta numero del volume (in numeri romani), numero dell'iscrizione; per esempio:

    CIL XIV, 254.

  14. Citazione di documenti papiracei: i rimandi ai papiri e documenti affini, come ostraka, pergamene, tavolette lignee, etc., andranno indicati secondo le abbreviazioni impiegate dalla Checklist of Editions of Greek papyri and Ostraca, Atlanta 19853 (Bulletin of the American Society of Papyrologists Supplements, 4). La Checklist è disponibile anche via web, in forma aggiornata, all'indirizzo http://scriptorium.lib.duke.edu/papyrus/texts/clist.html. Nella citazione si seguirà lo schema: Titolo della raccolta numero del volume (in numeri romani), numero del documento; per esempio:

    P. Oxy. XLII, 3011

  15. Abbreviazioni ed espressioni di uso comune:
    • art. cit. = articolo citato
    • cap., capp. = capitolo, capitoli
    • cf. = confronta
    • col., coll. = colonna, colonne
    • Ead. = Eadem
    • fig., figg. = figura, figure
    • ibid. = ibidem
    • Id. = Idem
    • infra = infra
    • l., ll. = linea, linee
    • n., nn. = numero, numeri
    • nota, note = nota, note
    • op. cit. = opera citata
    • p., pp. = pagina, pagine
    • passim = passim
    • s., ss. = seguente, seguenti
    • supra = supra
    • tav., tavv. = tavola, tavole
    • v., vv. = verso, versi
    • vd. = vedi



  • Introduzione al progetto

  • Le modalità di presentazione dei contributi

  • I requisiti per la pubblicazione dei contributi

  • La pubblicazione dei contributi