Cap. IX - La morte di Odoacre provocata dalle insidie di Teodorico e la seconda ricostruzione della città

Teodorico, non sopportando più che essi regnassero insieme, preparò un piano per far morire Odoacre. Lo invitò a pranzo e gli fece presentare da un coppiere esperto di veleni una bevanda letale e Odoacre, come l'ebbe sorseggiata, cadde colpito da morte istantanea. Allora Teodorico regnò da solo su tutta l'Italia e il suo governo, per quanto amministrato da un barbaro, non fu insopportabile. In seguito, morto Teodorico, il regno d'Italia passò ai suoi discendenti da padre in figlio per trentasette anni. Allora Giustiniano, imperatore di Bisanzio, pensando che era indecoroso per l'impero che l'Italia fosse occupata dai barbari, vintili in battaglia la liberò, grazie al valore sia di Belisario [14] che di Narsete [15]. Restituita così l'Italia all'antica libertà, i giovani che erano cresciuti dai tempi dell'eccidio di Forogiulio sollecitarono reiteratamente la ricostruzione della patria natale e mossero dai campi verso le mura, dove con gli sforzi di tutti la cittadella viene ricostruita, fortificata e abitata. L'amministrazione dello stato è affidata ai capi di una nobiltà d'alto lignaggio e alla città viene confermato il nome di Cividatum. D'altra parte la località è tanto bella da non consentire agli uomini di lasciarla in abbandono.

Note

[14] Generale di Giustiniano (505-565). Comandò alcune operazioni militari contro i Persiani con alterna fortuna e abbattè il regno dei Vandali. Fu inviato in Italia per combattere contro i Goti e riuscì a occupare la Sicilia (535), l'ltalia meridionale e Roma (536), costringendo i Goti alla resa (540). Rientrato a Costantinopoli dovette nuovamente ritornare in Italia due anni dopo, per riconquistarla dopo la nuova invasione dei Goti di Totila. Cadde in disgrazia essendo stato accusato di cospirare ai danni di Giustiniano.

[15] Generale dell'impero d'Oriente (480-574), fu affiancato in Italia a Belisario per combattere contro i Goti; comandò personalmente una spedizione contro di essi giungendo fino a Ravenna attraverso la Dalmazia. Nel 554 sconfisse Totila determinando la fine della dominazione gotica. Fu nominato patrizio e si occupò in particolare di riorganizzare l'amministrazione in Italia.