Dopo aver ricordato che l'età che oggi retrospettivamente
si può definire ‘della conquista romana’ vide in realtà
convivere, confrontarsi e scontrarsi le ambizioni egemoniche di più di
un soggetto politico, sia a livello regionale sia a livello mediterraneo, una
rapida analisi di alcune caratteristiche del lessico polibiano dell'intimidazione
mostrerà quanto chiara fosse la consapevolezza del legame fra paura e
dominio, terrore e imperialismo.
Non essendo possibile una considerazione complessiva del ruolo dell'intimidazione
e della violenza nella vita del Mediterraneo orientale fra l'accesso al trono
di Filippo V e Antioco III e la prima guerra mitridatica – l'area e il
periodo cui si limita questa relazione –, si è scelto di concentrarsi
su alcuni nodi significativi. Qualche cenno al ruolo dell'intimidazione nella
vita politica interna, e in particolare negli organismi investiti a vario titolo
del processo decisionale (assemblee negli stati repubblicani, i consigli del
basileùs nelle monarchie ellenistiche), consentirà anche di porre
il problema della riconoscibilità del carattere intimidatorio, ‘terroristico’
di certi comportamenti attraverso la presentazione di fonti tutt'altro che imparziali.
Quindi, si passerà all'esame delle forme di violenza che precedono l'apertura
di un conflitto, quando una comunità rifiuta di piegarsi alle ambizioni
egemoniche di cui è fatta oggetto, e quando tenta di cogliere le nuove
opportunità che sembra offrirle la situazione internazionale per liberarsi
di un'egemonia che pure in circostanze meno favorevoli era stata costretta ad
accettare. I casi di maltrattamenti e di omicidi di legati romani, affrontati
anche alla luce delle teorie di James Scott, di cui di recente da più
parti è stata sostenuta l'utilità per il mondo antico, daranno
l'opportunità di una breve digressione sulla pericolosità del
mestiere dell'ambasciatore nel periodo in questione; si riprenderà poi,
in base a un'analisi più ampia della dinamica della defezione, il problema
classico, e assai dibattuto ancora di recente, del massacro degli Italici nelle
città d'Asia Minore passata a Mitridate.
Da ultimo, si passeranno in rassegna alcuni casi in cui la destabilizzazione
della società a seguito della conquista sembra aver prodotto una situazione
di instabilità e di violenza diffusa.